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4/2/2013
Questo mese stappiamo il Cerasuolo Manene di Paolo Calì! 

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Questo mese stappiamo il Cerasuolo Manene di Paolo Calì! Siamo poco fuori Vittoria, provincia ragusana chiaramente, in Contrada Salmè… apre le porte della Sua bellissima “micro” realtà Paolo Calì… Una manciata di ettari, qualche migliaio di bottiglie prodotte nel cuore del territorio del Cerasuolo di Vittoria DOCG. Persona dal sorriso e dall’entusiasmo contagiosi, persona che sa far piacere il mondo del vino con un paio di frasi…e anche con un paio di bicchieri a dir la verità! Qualche nota tecnica: La contrada è parte dell’antica Plaga Mesopotamium, la fertile pianura compresa fra l’Ippari e il Dirillo, che dagli Iblei occidentali digrada verso il mare. Una pianura costellata di fattorie e casali preistorici colonizzati e grecizzati da Camarina fin dai primi tempi della sua fondazione, vocata alla produzione del vino Mesopotamium, antenato camarinese del prestigioso DOC Cerasuolo di Vittoria sin dal V secolo a.C. In questo cuore antico l’azienda Paolo Calì, che dispone di una tecnologia all’avanguardia ma ossequiosa delle leggi e dei ritmi di Madre Natura, con i suoi 14 ettari di vigneto produce le uve tradizionali di quelle terre, il “Frappato” e il “Nero d’Avola”. L’Azienda è in fase di ampliamento e, oltre alla cantina ove solo le proprie uve vengono vinificate, ve ne è un’altra, risalente ai primi del ‘700, che è in corso di ristrutturazione. Alla guida c’è Paolo appunto, farmacista fuori, vigneron dentro…ha capito dopo, quale fosse la miglior cura per l’essere umano!!! : ) ! Gli impianti di vigneto sono a controspalliera e sono stati realizzati in due tranche, la prima, circa 4 ettari, risale al 2001, la seconda, 10 ettari, al 2004. Le barbatelle sono state tutte innestate in campo con gemme di vitigni autoctoni, “Nero d’Avola” (60%) e “Frappato” (40%), nel pieno rispetto del terroir. L’innesto in campo ha previsto un’accurata analisi tra i vigneti della zona, per la scelta dei tralci da cui prelevare le gemme, sia da un punto di vista sanitario, sia da un punto di vista di selezione clonale. Le viti sono state piantate con un’alta densità d’impianto, pari a 5100 ceppi per ettaro, ed è stata ridotta la resa di uva della singola pianta al fine di aumentare la qualità dei grappoli e quindi del vino attraverso un maggiore contenuto in polifenoli, tannini e zuccheri. La vendemmia avviene in due tempi, primi di ottobre per il “Nero d’Avola”, metà ottobre per il “Frappato” perché diverso è il grado di maturazione delle uve. La fermentazione viene effettuata in vasche di acciaio inox termoregolate (25°C), con un tempo di macerazione di circa 14 giorni sulle bucce, fino al completamento della fermentazione alcolica, successivamente si procede alla svinatura con pressatura soffice delle vinacce e quindi alla fermentazione malolattica. Durante la vinificazione vengono eseguiti giornalmente diversi rimontaggi, regolati da pompe irroratrici automatizzate elettronicamente. Questo vino, che affonda le sue radici in un ambiente di coltivazione di così antica tradizione, è caratterizzato da un colore rosso ciliegia intenso e imprigiona i profumi dei frutti delle piante selvatiche, dei mirtilli e delle bacche, di quelle millenarie contrade. Dall’unione delle uve così ottenute è nato nel 2003 il primo “Cerasuolo di Vittoria DOC” dell’Azienda, che dopo un affinamento in bottiglia di 6 mesi, viene commercializzato con il nome “Manene”, omaggio al promettentissimo primogenito Emanuele, intraprendente neo-assaggiatore, sui passi del papà. Nel 2005 invece, nasce il Frappato in purezza “Mandragola” e il nero d’Avola “Violino“. Abbiamo assaggiato da poco i “nuovi” Manene e Mandragola… devo dire, che sono vini che meritano attenzione, per la loro schiettezza, per la loro eleganza, sobrietà… con una grandissima personalità. Vini capaci di essere bevuti con estrema gradevolezza e facilità; serviti alla giusta temperatura, sono in grado di regalare un bouquet molto ampio e gradevole, senz’altro un frutto abbastanza maturo che vira verso sentori di bacche rosse acidule ma dolci, fiori di campo, karkadè, prugna… Senza mai tralasciare una piccola parte alla…sabbiosità e alla terrosità del territorio mediterraneo: specchio di un lavoro sano e rispettoso in vigna e in cantina. Il Cerasuolo 2010 ci ha davvero stupiti! …Vogliamo parlare del Frappato rosato Osa? Quel vino che non è tranquillo… come sostiene il produttore…e ha ragione in pieno! Penso a questo vino e mi viene in mente una glacette, sole, spiaggia, mare e… piacevolezza! Avete mai bevuto un vino capace di dissetarvi? Non solo capace quindi, di ingabbiarvi in difficili e complessi dialoghi pieni di confronti enologici, pieni di mistero e di parole difficili riguardanti super-etichette internazionali… immaginate un rosato proveniente da una pigiatura soffice, con una parte olfattiva spiccatamente fruttata, amabile (ma non dolce!), dove l’equilibrio viene raggiunto dal finale asciutto e leggermente sapido…servito Fresco, magari all’ombra degli alberi da frutta presenti in azienda… perfetto, questo è l’Osa! Ultimo sforzo: immaginate ora una competente e bella persona come Paolo Calì, una tra le migliori zone vinicole di Sicilia e non solo, un’Azienda Seria costituita da persone piene di energia positiva, una cantina sempre pronta ad accogliervi…perfetto, questa è l’AZIENDA AGRICOLA CALI’! Valerio Capriotti http://www.cicciosultano.it/2013/04/02/questo-mese-stappiamo-il-cerasuolo-manene-di-paolo-cali/

credits
Paolo Calì 2007