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4/26/2007
MA CHE BUONA LA VENDEMMIA 2006! da TGCOM di Sergio Bolzoni 

Sicilia en Primeur Assovini Sicilia Cartella Stampa Rassegna Stampa Ma che buona la vendemmia 2006! Ma che buona la vendemmia 2006! Sicilia en primeur, vino di qualità Sicilia en primeur 2007 ha permesso di degustare alcuni grandi vini isolani, vendemmiati lo scorso anno e offerti a una platea di accreditati esperti provenienti da tutto il mondo per provarne le potenzialità in vista della messa in commercio che avverrà tra qualche anno, dopo il dovuto affinamento. La manifestazione organizzata da Assovini Sicilia, che per la prima volta si è spostata da Palermo a Taormina, ha avuto grande successo. La due giorni, aperta e chiusa dal presidente di Assovini Sicilia, Lucio Tasca di Alemerita, si è svolta nell'incantevole scenario di Taormina ed ha avuto nell'Etna innevato la sua stella polare. Graditi infatti sono stati durante le giornate gli assaggi di vini a base di Nerello Mascalese, uvaggio tipico dell'area vulcanica ancora poco conosciuto al grande pubblico e assolutamente meritevole di considerazione. Il re del vino siciliano resta comunque il Nero d'Avola, che rappresenta la varietà di uva a bacca rossa più coltivata sull'isola con ben 17.541 ettari (14,9% del totale), mentre grande espansione stanno avendo le varietà internazionali, come il Syrah e il Cabernet Sauvignon, grande protagonista, quest'ultimo, della degustazione dei vini en primeur. Il testing si è svolto con 18 vini diversi, completamente alla cieca: 5 bianchi, 12 rossi e un passito, immancabile. I vini in prova hanno visto la predominanza dei vitigni Nero d'Avola, Syrah e Cabernet Sauvignon, evidenziando tutti grandi prospettive. Molto particolare tra i bianchi la scelta di presentare un vino da uve Frappato vinificato in bianco, un po' come fanno solitamente nell'Oltrepo' Pavese col Pinot nero. Insolita la scelta di un Muller Thurgau, più noto ai consumatori come proveniente da territori ben più a Nord, come il Trentino Alto Adige o addirittura la Germania. Dopo la degustazione si sono potuti assaggiare i vini invece presenti sul mercato di una trentina di aziende, tutte di grande spessore, facente parti di Assovini Sicilia. Ed è stata una festa di sapori e di profumi: Planeta, Firriato, Donnafugata, Cottanera e il suo L'Ardenza degustato in una cantina posta in un altipiano a 700 metri tra l'Etna e il monti Nebrodi con un panorama mozzafiato. E poi Benanti di cui pariliamo a parte, l'equilibrio del Rosso del conte di Tasca d'Almerita, lo splendido velluto, davvero inaspettato in un Nero d'Avola, del Deliella Feudo Principi di Butera (clicca per ingrandire la foto), l'Archimede di Marabino, un Nero d'Avola come dice il produttore "maschio come dovrebbe essere naturalmente" e tanti altri vini impossibili da citare tutti in questa sede, tutti perlomeno buoni, molti altri oltre a quelli citati, davvero ottimi. Segno che la Sicilia del vino è arrivata a livelli altissimi di qualità, rifacendosi una immagine di zona non solo vocata alla quantità a suon di bottiglie di ottimo livello. Una conferenza sulla situazione del vino siciliano ha chiuso i lavori: secondo Attilio Scienza, professore Ordinario di Viticoltura presso il Dipartimento di Produzione Vegetale della Facoltà di Agraria di Milano, "nessuna terra come la Sicilia ha una forbice di maturazione così ampia per una viticoltura di qualità"; per Salvo Foti enologo e “padre” della riscoperta dei vintigni autocotoni dell’Etna "le risorse umane e l’esperienza degli antichi contadini sono la vera chiave di lettura di un processo che rappresenta il vero patrimonio da salvaguardare per tutelare l’autoctonia”. Lorenzo Landi, enologo fiorentino “adottato” in Sicilia, si è soffermato sulle caratteristiche climatiche dell’Etna: “Quello attorno al vulcano è un territorio eterogeneo dal punto di vista climatico. Queste caratteristiche pedoclimatiche vanno collegate alla qualità dei vini i quali hanno grande finezza aromatica, longevità risultando riconoscibili e assolutamente non banali”. E alla fine la vendemmia 2006 ha preso cinque stelle, il massimo punteggio. Secondo Ezio Rivella, figura storica del vino italiano che ha guidato la degustazione, "quest’anno se fosse stato possibile avremmo dovuto aggiungere una stella in più". Sergio Bolzoni TGCOM Sergio Bolzoni

credits
Paolo Calì 2007