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Storia - le origini

La famiglia Calì trasferitasi a Vittoria nei primi del 1700 oltre a distinguersi nel mondo delle professioni si distinse nel settore dell’agricoltura e del commercio.
I Calì coltivarono in maniera autarchica le aziende di proprieta’ che si sviluppavano prevalentemente nelle contrade Montecalvo e Salmè

Particolarmente nell’azienda di Montecalvo si trova un palmento “a cianca” (palummientu), che è un ampio locale di estremo interesse con tre elementi principali : la pista; i tinieddi; ed il torchio. La pista altro non è che l’antico calcatorium dei latini, ossia il piano ove l’uva immessa da una finestra affacciatesi sul cortile (finestrali), veniva pestata coi piedi. Il succo d’uva, o mosto, sgocciola dalla pista nei tinieddi, che sono vasche interrate, attraverso degli appositi fori detti canali, e per evitare che nella vasca cadano graspi ed acini, sul canale viene appesa una grossa cesta (“cancieddu”) intrecciata di sole verghe, che fa da filtro. Quello che è rimasto dei grappoli d’uva ora spappolati la cosiddetta pasta verrà sistemata nel torchio. Il palmento “a cianca” è un torchio primordiale, già descritto, addirittura duemila anni fa da Plinio, che consiste in un’enorme trave orizzontale, della quale una estremità è inchiavardata a leva nel muro, e l’altra termina a forcella; su quest'ultima è fissato, trasversalmente, un grosso tramezzo di legno avente un foro al centro. La trave orizzontale si regge per mezzo di un albero verticale che, a sua volta, ha l’estremità superiore sagomata a vite (e che si avvita, appunto, nel foro del tramezzo), mentre l’estremità inferiore dell’albero è indissolubilmente fissata ad un’enorme pietra cilindrica.

Verso il centro della “cianca (la trave orizzontale) ed al di sotto di essa, viene sistemata la vinaccia (pasta) per la spremitura. Quindi, si fa girare a braccia il masso di pietra che pian piano, avvitandosi all’albero verticale, rimarrà sollevato dal terreno (nel gergo si dice infatti che la pietra “veni appesa”), conseguentemente si ha una pressione della leva (il fulcro sta nel muro) che permette la spremitura delle vinacce fino all’ultima goccia.

 

credits
Paolo Calì 2007